20 Set

Inno “Con gli occhi al Cielo” – Intervista all’autrice Michela Cezza

Come ha conosciuto la figura di Matteo Farina?
Tramite padre Antonino Colasanti. Un pomeriggio del 2012 andai a Messa nella Chiesa dei Cappuccini vicino casa mia a Maglie e, dopo la Celebrazione Eucaristica, mi fermai a salutare padre Antonino in sacrestia. Notai subito il tavolo accanto alla porta pieno di libri blu con il volto di questo ragazzo a me sconosciuto… così, dopo aver parlato un po’ con lui, mi regalò uno di questi libri consigliandomi di leggerlo. Mi sorprese il suo dono gratuito e questo volto sorridente con su scritto “Con gli occhi al Cielo”. Infatti quella sera stessa cominciai a leggere quel libro e a conoscere questo ragazzo che sentivo molto vicino, essendo della sua terra e avendo 19 anni come lui. E da quel giorno, mi venne naturale pregarlo tra una posta e l’altra del Rosario.

Che cosa l’ha spinta a comporre la musica dell’inno “Con gli occhi al Cielo” e a volerlo interpretare personalmente?
Dopo aver letto la sua storia, piena di entusiasmo, ho cominciato a parlarne ad alcuni amici e a far girare il libro tra loro. Avevo il desiderio di donare ciò che mi era stato donato così spontaneamente. Perciò una sera, dopo la Messa nella parrocchia “Maria Ss.ma Immacolata”, mi sono fermata in una stanza insieme alla mia amica Virginia e, avendo la bella abitudine di cantare nel coro della Chiesa e suonare la chitarra, mi venne questa meravigliosa idea! Amavamo regalarci un po’ di tempo insieme per pregare cantando a Gesù e divertirci con le “seconde voci”; così, parlando di Matteo, con la chitarra in braccio, aprii le prime pagine di quel libro e fui colpita dal bel colore celeste della sua prima poesia da cui prende il titolo. “Con gli occhi al Cielo!” esclamai “facciamo una canzone per lui!” dissi con semplicità…e un accordo dopo l’altro prese sempre più forma questa canzone che ora sono consapevole sia nata e l’abbia plasmata lo Spirito Santo! Riguardo la mia interpretazione è stata più una sicurezza di come la concepivo nel mio cuore.

Aveva letto altre poesie o altri scritti di Matteo Farina?
Certo, ho letto tutto il libro. Mi piacciono tante sue poesie, ma quella sera fui colpita particolarmente dalla prima da cui prende il nome.

Perché si è sentita ispirata proprio da questa poesia che altro non è che una vera e propria dichiarazione d’amore al Padre Celeste?
In quel periodo, avendo la sua stessa età, mi affascinò molto questo suo atteggiamento nei confronti di Dio Padre. Mentre guardavo giovani che gareggiavano nel voler possedere tutto, Matteo mi interrogò e mi coinvolse molto per questa sua disposizione di animo e la sua continua offerta amorosa, senza limiti e condizioni, di tutto se stesso. La sua sete di trasmettere Gesù ai fratelli e di imitare i Suoi sentimenti e i Suoi comportamenti mi spinse a fare di conseguenza e fu uno sprone e una testimonianza per me forte in quel momento del mio cammino.

Che cosa ha provato nel tradurre musicalmente i pensieri, le emozioni e gli aneliti del cuore del giovane brindisino in cammino verso la santità?
Ogni frase di Matteo è stata per me una continua provocazione d’Amore… insieme alla speranza che altri giovani guardino ad esempi come lui e siano attratti da questa Bellezza per raggiungere la loro originale vocazione alla santità.

Ascoltare come incipit della canzone la voce di Matteo che recita il Padre Nostro dà i brividi agli ascoltatori… come ha avuto questa (felice) intuizione?
L’idea dell’inserimento della sua voce mi è venuta durante il montaggio della canzone. Dato che il testo è interamente di Matteo, ho pensato di ricordarlo agli ascoltatori preparandoli con la sua dolcissima voce ed, essendo una preghiera a tutti gli effetti, non poteva esserci miglior introduzione del “Padre nostro”: la madre delle preghiere che abbraccia tutta la canzone, concludendosi con l’Amen che Matteo ha pronunciato in ogni istante della sua vita.

Aveva mai composto altri inni religiosi?
No, anche se diverse volte mi è balenato il desiderio nella mente.

Per concludere: cosa ha prodotto in lei aver conosciuto la testimonianza di Fede di Matteo?
Mi ha fatto riflettere sulla sincerità del mio rapporto con il Signore, sulla radicalità ai Suoi insegnamenti e la ferma testimonianza da dare agli altri…non tanto con le parole ma con l’esempio, facendo le piccole cose di ogni giorno, con e per amor Suo. Ha sconvolto i canoni di Bellezza (come d’altronde tutti i Santi) presenti in questa società, dando un nuovo significato al tempo, all’età “matura”, all’esperienza di Fede in Gesù che sorpassa ogni limite umano, rendendo tutto eternamente giovane e fresco. Ringrazio Dio perché, tramite Matteo e altre figure per me importanti, mi ha guidato e sostenuto fin qui, insegnandomi e mostrandomi ancora una volta la misura dell’Amore!

Ascolta l’Inno “Con gli occhi al Cielo”

Scarica l’inno in versione MP3

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"E poi un giorno la luce, il pianto, non di sofferenza, ma quasi di commozione..."

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